Linee guida
Profilassi Chirugica

Profilassi Chirugica

Principi Generali

  • La profilassi antibiotica in chirurgia ha lo scopo di ridurre l’incidenza delle infezioni del sito operatorio
  • La diminuzione delle infezioni deve essere bilanciata con
    • rischi quali tossicità ed allergia
    • l’emergere di resistenze
    • costi del trattamento
  • La scelta della profilassi considera i microorganismi coinvolti nelle infezioni di un determinato sito operatorio
    • Non essendo possibile coprire tutti i possibili germi, ci si limita ai principali, restringendo quindi lo spettro dell’antibiotico usato
  • L’indicazione alla profilassi si basa sul tipo di intervento e i rischi infettivi connessi: trattasi generalmente di interventi chirurgici ad alto rischio e/o che comportano la posa di materiale protetico
  • Gli antibiotici proposti in profilassi sono in prima linea le cefalosporine della prima e seconda generazione
    • Non sono indicate quella della terza e quarta generazione a causa del loro spettro e del prezzo
  • Nella operazioni dove i germi incontrati sono principalmente quelli cutanei (Streptococchi, Stafilococchi): cefazolina (Kefzol, Cephazolin-Mepha) è la prima scelta
  • Per interventi con esposizione prevista agli anaerobi: si aggiunge metronidazolo (Flagyl)
  • In caso di allergia di tipo anafilattico alla penicillina: dove anche l’uso di cefalosporine è precluso, si propone la clindamicina o la vancomicina
  • Nei casi in cui anche una copertura sui Gram neg si rivelasse necessaria: occorrerà aggiungere gentamicina e, in casi particolari, i chinoloni
  • La profilassi antibiotica è generalmente indicata per gli interventi di chirurgia pulita (classe I ma solo se vengono effettuati impianti) oppure di chirurgia pulita-contaminata e contaminata (classe II e III)
  • Per la chirurgia sporca-infetta (classe IV) il paziente è di regola sotto terapia antibiotica (vedi tabella 1)
  • La tempistica della somministrazione è fondamentale: l’infusione deve iniziare entro 60 min dall’incisione
    • Al momento dell’incisione l’antibiotico deve essere stato interamente somministrato
  • Per alcuni antibiotici a somministrazione lenta (es: vancomicina, chinoloni) la somministrazione deve iniziare fra i 120 e i 60 min prima dell’incisione
  • Il dosaggio dell’antibiotico deve essere adattato al peso corporeo (vedi tabella 2)
  • I dosaggi pediatrici si riferiscono a bambini di età ≥ 1 mese
  • La profilassi deve essere ripetuta in caso di intervento prolungato oltre due emivite dell’antibiotico (vedi tabella 3)
  • Va considerata in caso di forte perdita ematica (>1.5 l)
  • Va considerata in fase di inizio di un intervento di by-pass aorto-coronarico oppure al distacco dalla macchina cuore-polmoni
  • L’intervallo dopo cui l’antibiotico deve essere ripetuto in caso di intervento prolungato deve essere adattato alla funzione renale. Non va adattata al peso del paziente (vedi tabella 3)

La profilassi antibiotica non si protrae in genere mai oltre l’intervento stesso. Una somministrazione post-operatoria può essere eccezionalmente considerata (vedi indicazioni specifiche) ma non supera di regola le 24 ore post-op in quanto non si è mai dimostrato un beneficio supplementare

Considerazioni Cliniche

Tenere conto delle terapie in corso o pregresse che alterano la flora endogena

Contattare lo specialista di malattie infettive se è prevista la posa di una protesi o di altri corpi estranei

Per i pazienti portatori di MRSA, MSSA, ESBL o VRE e/o CRE